Educazione emotiva, teatro e diversità
È importante che l’educazione emotiva, nella complessità delle sue manifestazioni, poggi su attività espressivo – corporee. Il contatto corporeo, infatti, rende immediato il rapporto con le emozioni, mettendo l’individuo nella condizione di farne esperienza diretta.
La relazione è il contesto privilegiato in cui si esperiscono le emozioni per trovare, in un secondo momento, la voce e le parole che le narrano e le definiscono. Solo dalla scoperta, nel qui e ora, delle fatiche e dei piaceri dell’Incontro si può iniziare a sviluppare la consapevolezza emotiva necessaria per migliorare la qualità della vita. Non si deve trascurare che il disagio sociale, le frustrazioni individuali che generano intolleranza e aggressività sono tutte espressioni emotivo-sentimentali; così come lo sono per contrasto la sensazione di benessere, il rispetto e l’attenzione verso l’altro. La metodologia del Teatro Educativo, attraverso la dimensione corporea, ludica e creativa, facilita il contatto con l’universo emotivo permettendo di definirlo, di comprenderlo e di trasformarlo in risorsa utile alla salvaguardia nostra e del pianeta.
La relazione è il contesto privilegiato in cui si esperiscono le emozioni per trovare, in un secondo momento, la voce e le parole che le narrano e le definiscono. Solo dalla scoperta, nel qui e ora, delle fatiche e dei piaceri dell’Incontro si può iniziare a sviluppare la consapevolezza emotiva necessaria per migliorare la qualità della vita. Non si deve trascurare che il disagio sociale, le frustrazioni individuali che generano intolleranza e aggressività sono tutte espressioni emotivo-sentimentali; così come lo sono per contrasto la sensazione di benessere, il rispetto e l’attenzione verso l’altro. La metodologia del Teatro Educativo, attraverso la dimensione corporea, ludica e creativa, facilita il contatto con l’universo emotivo permettendo di definirlo, di comprenderlo e di trasformarlo in risorsa utile alla salvaguardia nostra e del pianeta.
Lo spazio che ho creato, dove quotidianamente esercito la mia professione, l’ho concepito come palestra d’allenamento emotivo dove accompagnare le persone a sperimentare la dimensione dell’essere insieme imparando a fidarsi gli uni degli altri. Nella mia palestra di Teatro Educativo il primo obiettivo è promuovere empatia e accettazione necessarie per superare timidezze, senso di vergogna e sentirsi, così, liberi di esprimersi senza la paura del giudizio. Essa è un luogo d’incontro empatico che permette anche di ri-crearsi attraverso il fare finta di . Nella magica dimensione del fare finta di ciascuno ha, infatti, l’opportunità di dare voce ai propri desideri, d’immaginare futuri possibili, allenandosi ad essere protagonista della propria vita.
La palestra di Teatro Educativo è collocabile concettualmente in una prospettiva geometrica scandita da relazioni geometriche, descritte nel seguente schema:
La palestra di Teatro Educativo è collocabile concettualmente in una prospettiva geometrica scandita da relazioni geometriche, descritte nel seguente schema:
- Il cerchio: momento rituale di definizione dell’identità gruppale e consolidamento delle reti affettive relazionali.
- Lo spazio non strutturato dove acquistano importanza le relazioni d’orientamento spaziale e il gruppo si sperimenta attraverso azioni espressive.
- Il triangolo: luogo dell’attore che rappresenta il momento dell’esposizione